GTranslate

menu

INCONTRI

Sabato, 9 Novembre, 2019 - 17:00
Sala dei Concerti del Conservatorio Paganini

Un progetto delle scuole di Viola e Composizione del Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, in

collaborazione con il Conservatorio N. Paganini di Genova, a cura di Luciano Cavalli e Riccardo Dapelo
 

  • Riccardo Dapelo (1962) – Ragtime
  • Guan Ming (1989) – Canzone del vino
  • Francesco Tagliaferri (1990) – En tierra alguna (Dieguito, Mestizia, Cha - Chan - Chan)
  • Henry Purcell (1639 – 1695), Raffaele Cecconi (1947) – Dido's Lament
  • Raffaele Cecconi (1947) – Suite inglese
_____ _____
 
Kairos Viola Ensemble
Viole: Luciano Cavalli, Diego Romani, Giulia Bridelli, Francesca Fabbri, Yanina Prakudovich,
Priscilla Panzeri, Flaminia Virdis, Ilaria Armanti, Marco Romeo, Lucrezia Rossi, Patrizia Baldrighi
Violoncello: Lodovico Del Re
Contrabbasso: Tiziano Boccellari
 
Il progetto esplora il concetto di incontro in diverse declinazioni: dall'evidenza dell'incontro e collaborazione tra Istituzioni, all'incontro tra studenti di composizione e studenti di strumento (viola in questo caso) volto alla acquisizione di competenze tecniche nella scrittura, nell'approfondimento strumentale e nella prassi esecutiva. Altro aspetto fondamentale è (particolarmente per gli studenti di Conservatorio) l'incontro con musiche “altre”, di altri generi, di altre culture, di altre provenienze . Sono infatti un canto tradizionale mongolo e alcune danze sudamericane i materiali su cui hanno lavorato gli studenti di Composizione del Conservatorio di Piacenza Guan Ming e Francesco Tagliaferri. Si potrebbe dire che la disponibilità all'accoglienza (in questo caso di diversi generi e materiali musicali) unita ad una capacità artigianale di manipolazione e trasformazione sia un importante presupposto del fare musicale, come ci testimonia la prassi barocca (ben radicata anche in epoche precedenti) ricca di danze esotiche, turcherie, irruzioni del fantastico e via dicendo, con cui si confronta Raffaele Cecconi, inserendosi nel solco di questa dinamica della trasformazione, ma facendo talora affiorare echi di musiche “altre”, di altri luoghi e altri tempi.